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QUAL'E' L'ISOLANTE GIUSTO PER LA TUA CASA? N. 2 PDF Stampa E-mail

Nell'articolo precedente abbiamo visto 2 valori fondamentali per l'isolante e la parete perimetrale, la conducibilità termica e la trasmittanza termica.

Oggi proseguiamo a distinguere i materiali in base ad altri fattori:

1.reazione al fuoco

2.stabilità

3.resistenza meccanica

4.isolamento acustico

5.igroscopicità

6. traspirabilità-resistenza alla diffusione del vapore acqueo

7.isolamento dal caldo, oltre che dal freddo (densità e calore specifico)

8.origine (minerale, animale, vegetale, sintetica)

9.impatto ambientale e sulla salute

 

1. Reazione al fuoco

Per "reazione al fuoco", si intende il grado di partecipazione di un materiale al fuoco e la sua capacità di contribuire alla propagazione dell'incendio.  La normativa europea di riferimento è la EN-13501-1, a cui han fatto seguito vari D.M. e per ultimo il D.M.  25 ottobre 2007 che definisce le classi di reazione al fuoco dei materiali da costruzione: si dividono in:

A1  MATERIALI NON COMBUSTIBILI  CONTRIBUTO ALL'INCENDIO NULLO
A2 MATERIALI POCO COMBUSTIBILI CON CONTRIBUTO ALL'INCENDIO NULLO
B MATERIALI COMBUSTIBILI CON CONTRIBUTO ALL'INCENDIO MOLTO LIMITATO
C MATERIALI COMBUSTIBILI CON CONTRIBUTO ALL'INCENDIO LIMITATO
D MATERIALI COMBUSTIBILI CON CONTRIBUTO ALL'INCENDIO
E MATERIALI COMBUSTIBILI CON CONTRIBUTO ALL'INCENDIO ALTO
F MATERIALI NON CLASSIFICATI

 

Inoltre vi sono ulteriori 2 classificazioni,

-in base alla produzione di fumo s (da smoke); qs però non è obbligatoria per gli isolanti (alcune schede tecniche di isolanti hanno comunqeu questi dati):

S1 IL MATERIALE EMETTE UNA PICCOLISSIMA QUANTITA' DI GAS DI COMBUSTIONE
S2 IL MATERIALE  EMETTE UNA PICCOLA QUANTITA' DI GAS DI COMBUSTIONE
S3 IL MATERIALE EMETTE GAS DI COMBUSTIONE IN QUANTITA' INDEFINITE

 

-in base al grado di gocciolamento d (da drop) o particelle ardenti

 

d0 NON EMETTE GOCCE O PARTICELLE ARDENTI
d1 PUÒ RILASCIARE PICCOLE QUANTITÀ DI GOCCE O PARTICELLE ARDENTI
d2

RILASCIA GOCCE O PARTICELLE ARDENTI IN QUNATITÀ INDEFINITE

 

 

In generale, possiamo sostenere che gli isolanti di origine minerale, come lana di roccia, lana di vetro, silicato, perlite, vermiculite, ecc.. sono classificate in A1-A2, fibra di cellulosa in B, fibre animali e sintetiche in classe in C-D-E.

Ciò non implica che i materiali di origine minerale siano meglio in assoluto (come capirete in seguito), perchè un buon progettista deve tener conto di tutte le caratteristiche dell'isolante in funzione del luogo in cui si installa.

 
QUAL'E' L'ISOLANTE GIUSTO PER LA TUA CASA? N.1 PDF Stampa E-mail

Non esiste un isolante unico per tutte le situazioni, ma occorre verificare vari fattori.

Nelle ristrutturazioni, per poter usufruire delle detrazioni fiscali del 65%, la parete deve raggiungere un valore di trasmittanza termica definito dalle norme e che varia da zona a zona. partiamo da qui.

Trasmittanza termica U,

misurata in W/mqK, è, per semplificare, la capacità di un corpo (la parete) di trasmettere calore, in 1 mq di superificie, con una differenza di temperatura tra l'esterno e l'interno di 1°K, nell'unità di tempo. Quindi + bassa è meglio è. Di seguito i valori di U da raggiungere per poter usufruire delle detrazioni fiscali nella riqualificazione energetica delle strutture verticali opache (..i muri).

Le zone climatiche sono 6, in base al clima medio del Comune:

La A è la zona più calda (al sud), la F la zona più fredda (al nord). Dalla tabella si vede come nella zona più fredda le pareti devono raggiungere una trasmittanza più bassa.

Il valore di U si riduce con l'aumentare dello spessore della parete/isolante e con l'aumentare del potere isolante dell'isolante stesso.

Conducibilità termica

Il potere isolante di un materiale è definito dalla conducibilità termica λ (lambda), misurata in W/mk, e come per la trasmittanza, più è basso, meglio è.

Un materiale si può definire termoisolante se la conducibilità termica è inferiore a 0,10 W/mK.

Giusto per fare degli esempi di conducibilità λ:

i metalli, che sono ottimi conduttori, quindi poco isolanti, hanno un λ variabile tra 17 W/mk (acciaio inox) a 460 W/mk (argento), mentre panneli ultrasottili in aerogel, hanno un λ di 0,013 W/mk. In mezzo abbiamo la fibra di legno, sughero, lana di pecora, lana di roccia, vetro, silicati di calcio, polistirolo, polieuretano, ecc....con un λ variabile tra 0,023 e 0,04 circa.

Ricapitolando quindi, il primo parametro da verificare è il raggiungimento della corretta trasmittanza termica, che a sua volta dipende da come è composta la parete e dall'isolante che andrò a mettere.

Verificato questo passaggio, devo tener conto anche delle altre caratteristiche dei materiali isolanti, che si differiscono per:

1.reazione al fuoco

2.stabilità

3.resistenza meccanica

4.isolamento acustico

5.igroscopicità

6.traspirabilità-resistenza alla diffusione del vapore acqueo

7.isolamento dal caldo, oltre che dal freddo (densità e calore specifico)

8.origine (minerale, animale, vegetale, sintetica)

9.impatto ambientale e sulla salute

 

Parleremo in seguito di tutto questo.

QUI IL VIDEO CON IMMAGINI

 

 
ISOLAMENTO INTERNO/ESTERNO/IN INTERCAPEDINE PDF Stampa E-mail

Qual'è l'isolamento corretto per la mia casa e le mie esigenze?

Non esiste una risposta che vada bene per tutte le situazioni.

Sicuramente, dal punto di vista tecnico l'isolamento esterno (cosiddetto cappotto termico) è la migliore soluzione perchè, se posato correttamente, "avvolge" totalmente l'edificio senza rischio di ponti termici (punti freddi), l'abitazione rimane meno soggetta al surriscaldamento estivo (se uso un isolante idoneo e se viene applicato correttamente), il punto di condensa è esternamente al muro e quindi vi è minor rischio di condensa sul muro interno.

Ma non sempre è possibile installarlo, perchè il costo è eccessivo, perchè l'edificio è storico, perchè logisticamente è complicato, perchè in condominio è difficile mettersi d'accordo, ecc...

In tutti questi casi è opportuno prevedere un'alternativa e pertanto in subordine si può praticare l'isolamento in intercapedine. Se l'edificio è già esistente, l'unico modo per isolare l'intercapedine è attraverso l'insufflaggio (vedi articolo dedicato). Questo intervento è molto pratico, veloce, economico e poco invasivo. In termini di costi/benefici è la soluzione ottimale. L'intercapedine è, di frequente, molto ampia, e quindi l'isolamento è superiore al cappotto esterno.

Ovviamente non avvolgendo completamente l'edificio dall'esterno, rimangono dei punti freddi (per esempio se il pilastro è passante), ma si può ovviare con dei falsi pilastrini, con delle piture termiche, o altre soluzioni che in qualche modo aumentano la temperatura del muro interno, laddove è presente il punto freddo.

Infine il cappotto interno è l'ultima soluzione da adottare, perchè per problemi di spazio, lo spessore è ridotto, quindi isola poco, si riduce la superficie utile, inoltre non risolve i problemi dei ponti termici, è più facile che si formi la condensa tra l'isolante e il muro (e quindi muffe nascoste), muro che rimane freddo. Può essere usato in ambienti non abitati costantemente, perche il locale si riscalda più rapidamente.

Una volta scelta la posizione, è necessario capire che isolante applicare e che spessore.

Per effettuare tali scelte occorre valutare una serie di parametri. Li vediamo con gli articoli successivi.

 

QUI IL VIDEO CON IMMAGINI

 

 

 
COS'E' L'INSUFFLAGGIO PDF Stampa E-mail

L'insufflaggio è una tecnica ampiamente utilizzata da molti decenni nei posti freddi in tutto il mondo, dall'America al nord Europa e da alcuni decenni in Italia, più al nord, ma come vedremo è interessante anche al sud.

Consiste nell'isolare l'intercapedine delle tue pareti di casa....ora non tutti gli edifici hanno intercapedine, ma circa il 70% delle case in Italia ne è provvista, quelle costruite tra gli anni 70-90.

Esattamente la parete con intercapedine è composta da un muro di mattoni esterni da circa 10-12 cm, rivestiti all'esterno dall'intonaco e da un muro interno di mattoni di solito più sottili, anch'essi intonacati all'interno.

IMG 20180921 131005

Tra i due muri c'è uno spazio vuoto,un'intercapedine, il cui spessore varia  da 6-7 cm fino a 25-30 cm.

Questo spazio, una volta veniva creato appositamente perchè si pensava che l'intercapedine isolasse, invece si creano all'interno dei moti convettivi che trasportano l'aria fredda dal muro esterno al muro interno, raffreddandolo drasticamente e portando freddo all'interno della casa. Questo processo è anche responsabile delle muffe per condensa...

Ok, come si interviene?

Si eseguono dei fori in parete, o direttamente dall'interno dell'abitazione o dall'esterno (se per esempio hai dei poggioli o il giardino). I fori non vengono eseguiti a caso ma distribuiti nella parete a seconda dello spessore dell'intercapedine, dell'altezza della parete ….qualcuno esegue un solo foro in alto, ma io non lo consiglio perchè non si è così sicuri della distribuzione omogenea del materiale.

Dopo aver forato, si spara nell'intercapedine il materiale attraverso un macchinario, con motore, da cui parte un tubo con l'estremità provvista un bocchettone girevole.

Si procede dal basso verso l'alto.

Si può controllare prima l'intercapedine con la video camera.

La tecnica è semplice, ma richiede attenzione (non superficialità) e oculatezza nell'esecuzione, perchè il materiale deve essere insufflato con una certa pressione e scorrevolezza del materiale per garantire la giusta densità, perchè l'isolante (essendo polverulento) potrebbe uscire da qualche foro inaspettato e sprecare materiale, perchè per esempio con le intercapedini piccole devo fare fori più frequenti, e così via.... ci sono tanti piccoli accorgimenti che devo prendere in funzione del tipo di parete che ho...e questi fanno la differenza!!. quindi attenzione a chi vi affidate..i troppo faciloni lasciamoli ad altri...

IMG 20180802 121709

Che materiale si usa?

Il materiale usato può variare a seconda del caso, se per esempio nelle pareti passa un caminetto a legna/pellet, dovrò usare del materiale che non abbia problemi di infiammabilità/combustione, quindi userò la perlite, vermiculite, lana di vetro; se sono in un appartamento che, oltre al freddo, in estate fa anche molto caldo, userò più facilmente la fibra di cellulosa; posso usare il sughero, poi alcuni usano il polistirolo o la schiuma, ma io su questi due ultimi materiali sono contraria, sia perchè hanno origine fossile (quindi certamente più impattanti nell'ambiente), sia perchè non sono traspiranti e, come vedremo, la traspirabilità è un fattore importantissimo per evitare l'insorgenza delle muffe....semplificando....inoltre in caso di caldo potrebbero subire dilatazioni e pressare la parete con possibile formazione di crepature, infine, mi è capitato di vedere delle intercapedini insufflate con la schiuma diversi anni addietro, in cui la schiuma si era sgretolata completamente...

 

Una volta terminato, si chiudono i fori e dal giorno dopo ho subito un altro clima interno.

La temperatura rimane costante a lungo tempo perchè il calore non esce e quindi non ho sbalzi di temperatura, non devo far lavorare troppo la caldaia perchè andrà al minimo o la potrò spegnere davvero, anche per giorni.

Questo intervento abbatte da subito i costi in bolletta; il suo costo si aggira dai 1500 ai 1900 € circa per un appartamento standard e si può usufruire degli incentivi fiscali del 65%. Con questi incentivi nel giro di 2-4 anni mi sono ripagato tutto, ma da subito ho comfort in casa e inquino meno...

Dopo aver chiuso i fori devo ripitturarli, quindi le soluzioni possono essere varie, pitturo solo i fori, o faccio degli stencil (rinnovando gli ambienti), o se la casa è molto umida posso pitturare le pareti con una pittura termica, insomma a seconda delle situazioni si possono scegliere modi diversi per finire le pareti. Di certo se ho un appartamento in ristrutturazione non posso non farlo....

 

QUI IL VIDEO CON IMMAGINI

 

 

 
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